Cadavere rinvenuto in avanzato stato di decomposizione con tentativi di immersione in acido. In un ampio quadro di indagini svlote l’A.G. richiede di conoscere il calibro e, dove possibile, il tipo d’arma che li ha esplosi.
I due proiettili sono risultati ricoperti da aggregati di verosimile natura organica e presumibilmente di natura chimica tali da rendere del tutto illeggibili i solchi conduttori delle impronte di riga dell’arma che li ha esplosi.
Di conseguenza, sono risultate illeggibili le microstrie distintive presenti nei solchi stessi, necessarie per:
- eventuale identificazione di marca e/o modello di arma che li ha esplosi
- eventuali esami comparativi nel caso fosse individuata e/o sequestrata un’arma sospetta
- eventuale, successivo inserimento di tali reperti balistici in banca dati IBIS da parte di Carabinieri e/o Polizia Scientifica.
I due reperti esaminati, sono risultati proiettili appartenenti a cartucce in cal. 7,65 browning prodotti dalla G.F.L. (Giulio Fiocchi Lecco) del tipo FMJ (Full Metal Jacket), in origine del peso di 73 grani (grammi 4,73) con mantellatura in rame a base aperta.
I due proiettili sono stati esplosi da una pistola in cal. 7,65 browning (denominato anche .32 acp, 7,65, 32 auto)
In relazione ad eventuali esami micro-comparativi da eseguirsi sui n. 2 proiettili in sequestro finalizzati all’ottenimento di risultati esaustivi in ordine all’esaltazione d’identità balistica con un’arma in sequestro e/o per l’inserimento in banca dati da parte di reparti Scientifici di Carabinieri e/o Polizia, sarebbero necessarie azioni di rimozione delle aggregazioni presenti, con sistemi certamente non improvvisati (ad es: ultrasuoni e/o reagenti chimici mirati, dopo analisi chimica delle aggregazioni stesse) la cui messa in opera non può escludere un’alterazione dei reperti stessi.
I n. 2 proiettili in sequestro, nell’ambito di questa CT sono stati evidenziati con la sigla:
“R1” del quale è stato verificato il peso in 72,9 grani (grammi 4,723)
“R2” del peso di 73,2 grani (grammi 4,743)
le differenze in rapporto al peso originario di 73 grani (grammi 4,73) sono attribuibili sia da piccole perdite di materiale per impatto e attraversamento dei tessuti corporei e/o dalla aggiunta prodotta dalle aggregazioni rilevate.
Sul solo proiettile evidenziato con “R2” è stato possibile fotografare un’impronta residuata dal pieno di riga, che avrebbe evidenziato (l’uso del condizionale è collegato all’aggregazione di materiale organico che non offre certezza assoluta alla misurazione) una larghezza compresa in mm. 1,05 – 1,07 pari a .041” / .042”.
Le quote del pieno di riga (sebbene rilevate in modo orientativo) sono state inserite nel programma “U.S.Department of Justice F.B. I. “General Rifling Characteristics File” Firearms-Toolmarks Unit”, in dotazione al sottoscritto. La risposta ha fornito una serie di marche e modelli di pistole aventi similari caratteristiche di riga, che si riportano di seguito:
32 AUTO R 6 .040 .044 .122 .128 PI H&R (HARR & RICH) UN S 07816
32 AUTO R 6 .040 .045 .110 .115 PI BERETTA 70 H 3C 9 S 07819
32 AUTO R 6 .040 .045 .115 .120 PI SAVAGE H 3 S 07820
32 AUTO R 6 .040 .045 .120 .124 PI HUNGARY 37 UN 3 S 07821
32 AUTO R 6 .040 .045 .120 .125 PI SAVAGE H 3C 9 CIR 07822
32 AUTO R 6 .040 .046 .116 .120 PI BERETTA 70 UN 3 9 S 07823
32 AUTO R 6 .040 .046 .116 .122 PI HUNGARY 37 UN 3 S 07824
32 AUTO R 6 .040 .046 .118 .122 PI ASTRA 1911 UN 3 9 P 07825
32 AUTO R 6 .040 .046 .118 .122 PI DICKSON SPECIAL AGENT UN 3 S 07826
In grassetto sono state evidenziate la pistole semiautomatiche marca “BERETTA mod. 70” in cal. 7,65, ai fini statistici più diffuse nel nostro Paese.
Che sia stata una pistola Beretta mod. 70 in cal. 7,65 ad esplodere i colpi di cui ai proiettili rinvenuti riveste solo carattere di ipotesi.