La cartuccia 7,5x55mm è stata d’ ordinanza dell’esercito svizzero sin dalla fine del 1800.
Ci giunge voce da un cittadino Svizzero (Canton Ticino) che reputiamo affidabile, che tale munizione è tutt’ora d’ordinanza: infatti il fucile d’assalto modello 1957 (Fass 57) è tuttora arma d’ordinanza e spara tale cartuccia. Inoltre le mitragliatrici 51 montate sui carri armati Leopard del loro esercito sparano le stesse cartucce.
I fucili mod. 1911 lungo e corto e il moschetto 31, pur non essendo più considerati armi d’ordinanza, sono considerate armi parificate alle armi d’ordinanza, e quindi chi le utilizza per le esercitazioni sui poligoni di tiro a 300m (trecento m) delle società di tiro riconosciute, beneficiano della sovvenzione per l’acquisto delle munizioni d’ordinanza elargita dal Governo federale. Questo in estrema sintesi quanto succede in quel “bel Paese”.
La munizione in origine, e parliamo del 1889, era a polvere nera con proiettile incartato in piombo di diametro di circa 7, 72 mm, il bossolo era lungo 53 mm da 210 grs ed erogava alla volata dei lunghi e vetusti mod. 1889 una velocità di circa 600 m/sec.
Solo nel 1911 la cartuccia fu modificata adottando una palla completamente blindata, in lega Cu-Ni con punta acuminata e base rastremata da 174grs. del diametro di circa 7,79 mm che, con polveri infumi (balistiti), veniva spinta ad una velocità di circa 780/790 m/s, tale munizione fu denominata GP 11 che si differenziava dalla precedente GP 90 anche in funzione del bossolo lungo 55,34 mm.
I dati salienti della cartuccia attuale sono:
– Diametro massimo del proiettile = 7,79mm (.307″)
– Lunghezza massima della cartuccia assemblata (O.A.L.) = 77,70mm
– Lunghezza massima del bossolo = 55,40 / 55,50 mm
– Lunghezza del bossolo SOPRA la spalla (tipica) = 47,14 mm
– Lunghezza del bossolo SOTTO la spalla (tipica) = 39,37 mm
– Angolo di spalla = 30°30′
– Diametro del colletto = 8,58/8,59 mm
– Diametro alla base della spalla = 11,61 mm
– Diametro alla base del corpo = 12,60 mm
– Diametro del fondello = 12,65 mm
– Pressione media di esercizio = 3800 bar
– Inneschi = Large Rifle Standard
– Passo di rigatura (commerciale) tipico = 1 giro in 10,5″ stabilizza bene palle da 130 a 180 grs.
I bossoli originali, almeno fino ali anni ’60, presentavano innesco tipo Berdan. Attualmente le maggiori Fabbriche di cartucce utilizzano per questa munizione inneschi boxer large rifle.
A seconda del peso di palla utilizzato le polveri variano a seconda del loro grado di vivacità:
Per le palle da 150 – 155 grani le polveri più indicate sono di media vivacità del tipo Norma 202, Vihtavuori N-140, Vectan TU-5000, IMR-3031 o la IMR-4895, insieme alla WW-748. Per quanto riguarda l’utilizzo del fucile sniper ZFK 31-55 ottimi risultati li ho, personalmente, ottenuti con palle Lapua Scenar 155 grs con OAL 75,50.
Ho anche utilizzato nello ZFK 31-55 con ottimi risultati palle Hornady Match 178 oppure palle Sierra HPBT da 175 grs . .
Con le ottime Hornady match 178 l’ OAL max non deve superare 76,50 almeno con l’utilizzo nei ZFK 55. Su tale fucile ho personalmente ho avuto ottimi risultati con OAL 75,50.
Di seguito alcuni bersagli ottenuti con ZFK55 sparando palle Lapua Scenar 155 grs (5 colpi a 100 mt. bersaglio UITS Ex ordinanza cat. Sniper) :
Sotto sono 6 colpi:
Per quanto riguarda la lunga canna del G 1911 ottimi risultati sono stati raggiunti da palle di fascia 175 – 180 grs spinti dalla valida N 160
Per quanto riguarda l’utilizzo del 7,5 x 55 nei fucili ex ordinanza del tipo K-31. 1911 e ZFK 55 nelle gare a 100 metri è consigliabile scegliere combinazioni di polvere / palla che scaldino meno rispetto all’uso di polveri progressive/palle pesanti.
Il precisissimo ZFK 55 assieme a un K-31:
Per meglio chiarire il discorso “palla-polvere”, bisogna fare una ulteriore considerazione: i fucili in generale quali macchine termo-balistiche hanno il fastidiosissimo vizio di scaldarsi già dopo il primo colpo esploso.
Durante i cicli di sparo la quantità di calore viene trasmessa, dai gas di deflagrazione e anche dall’attrito che ogni singolo proiettile ha sulle pareti interne della canna e, per conduzione, all’intera canna.
Tra un colpo e il successivo, anche avendo cura di sparare con estrema lentezza, la canna ha il tempo di raffreddarsi, ma solo una piccola quantità di calore viene dissipata, cosa che porta la temperatura della canna ad aumentare colpo dopo colpo.
L’incremento di temperatura determina una serie di perturbazioni: incrementa l’erosione della rigatura, altera la temperatura e le proprietà combustive del propellente delle successive cartucce senza contare che, il riscaldamento provoca una più o meno marcata distorsione e dilatazione della stessa canna che inevitabilmente altera il punto di impatto dei proiettili. Le infinitesimali dilatazioni dovute al calore interferiscono paurosamente col punto di impatto dei colpi.
Per quanto elencato, la capacità di dissipazione del calore di una specifica canna di fucile, assume notevole importanza perché la rapida normalizzazione della temperatura permette di ritornare, se non alle condizioni di partenza almeno a condizioni che evitano macroscopiche deformazioni dovute al calore, mantenendo la rosata dei colpi nei limiti della decenza.
I moderni impianti balistici (ricordiamo che i primi veri sniper militari furono lo Schmidt Rubin zfk 55 e il Vz 54 Cecoslovacco tra il 1956-1957) prevedono canne più pesanti, canne flottanti e cosa moto importanti “non carenate” dal legno per buona parte della loro lunghezza come d’uso sui fucili militari fino alla metà degli anni ’50.
Fucili ex ordinanza che hanno canne sottili e carenate soffrono terribilmente nelle gare che prevedono 16 colpi di fila in 20 minuti.
Per quanto riguarda le procedure di ricarica, i fucili ex ordinanza in generale non è vero che gradiscano il solo “neck” che sicuramente stressa meno i bossoli alla ricalibratura. Molti di loro tra cui il VZ 54 ed il ZFK 55, per personale esperienza si comportano meglio con cartucce ricaricate sui cui bossoli è stato eseguito il “full” oppure – olto meglio – un passaggio in un “Body” della Redding e operando poi sul neck con un apposito die munito di anellino. Ovviamente tra una ricarica e l’altra va eseguita una verifica della lunghezza con eventuale ricorso al “trim”.
Ottimi dies per il 7,5 x 55 sono i Redding De Luxe che però non hanno la possibilità di godere dei bushing per la scelta dell’ottimale diametro di neck in funzione della marca dei bossoli utilizzati . La possibilità di selezionare la migliore ricalibratura del colletto torna utilissima per non avere forzamenti nell’inserimento della palla nel colletto stesso, quasi sempre forieri di spiacevoli distorsioni palla-bossolo (da monitorare colpo per colpo con micrometro assiale).
Stranamente proprio per il 7,5 x 55 è quasi impossibile reperire dies neck con bushing intercambiabili (a condizione di acquistare un die dedicato della Redding dal costo stratosferico). I fantastici “Wilson” (non hanno a catalogo die per il 7,5 x 55 pare li farebbero solo su ordinazioni a prezzi folli) ma, da poco tempo, la Redding commercializza un die per il 7,5 x 55 dotato di bushing intercambiabile a prezzo da capogiro (v. Brownells Italia).
Il motivo di tutte queste elucubrazioni è giustificato dal particolare che la cartuccia 7,5 x 55 GP11, destinta agli ex ordinanza di quell’epoca, richiede palle del dia 307, ottimali per forature di canna “7,51-7,52” (diversamente dalla GP90 – palle da 304). Oggigiorno tutti coloro che si dedicano alla ricarica di questa cartuccia, specie i tiratori di ex ordinanza, utilizzano palle .308 (di pochi decimi piùlarghe) che, tra l’altro, vanno benissimo.
Cosa accade ?: quando inseriamo la palla 308 nel colletto ricalibrato dal neck dei dies specifici, al momento dell’inserimento della palla rileveremo una certa resistenza alla quale corrisponderà una maggior forzatura ed anche irregolarità di tensione palla/colletto che rappresenta un elemento negativo per la costanza e precisione nel tiro. Molti si chiederanno: perchè non trattare ogni singolo bossolo in un “expander 308” una volta fatto il neck (cioè riportare il diametro del colletto al maggior diametro)?
Io ho usato l’expander 308 per lungo tempo e solo da poco mi sono reso conto che tale operazione è spesso foriera di sistematici disallineamenti nel successivo centraggio palla/bossolo.
Per ovviare a tali inconvenienti nel tiro di precisione con ex ordinanza, consiglio di monitorare sempre la cartuccia finita con un verificatore di assialità e scartare e/o modificare quelle che presentano disallineamneti superiori ai 5/100. Fare attenzione nell’uso dei tradizionali comparatori di assialità: essi prevedono il posizionamento del bossolo da ruotare a mano su due sferette che agiscono sulla zona della base del corpo cilindrico (quasi vicino al rim) su sferette grazie alle quali si esercita la rotazione del bossolo e il contemporaneo controllo dell’assialità a mezzo dell’indicatore analogico. Molto spesso e specialmente per quanto riguarda i bossoli sparati da fucili ex ordinanza essi presentano impercettibili deformazioni del corpo cilindrico in quella zona, che non sempre il die ricalibratore riesce ad azzerare e queste piccole deformazioni possono essere foriere di errati riscontri sulla palla; in buona sostanza una palla messa dritta sul colletto potrebbe denunciare oscillazioni non veritiere.
Personalmente consiglierei l’utilizzo del comparatore d’assialità della Hornady “Lock-N-load Concentric Tool” il quale prevede l’inserimento del bossolo in un cilindro conico all’interno con la palla trattenuta in tensione assiale da un secondo cilindro caricato elasticamente. La rotazione del bossolo non avviene più per scorrimento del corpo cilindrico dello stesso ma per scorrimento della fondello che, se esente da ammaccature – garantisce una rotazione molto più precisa. Questo strumento è anche in grado di apportare modifiche (nell’ordine di pochi decimi) alla palla posizionata storta con enormi benefici sulla precisione:
Circa polveri e dosi si consiglia consultare le molteplici pubblicazioni nel web a cura delle aziende produttrici